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Procedure e costi della rottamazione auto

gennaio 4 300x192Cosa fare quando si decide di procedere alla rottamazione della propria automobile? A chi dobbiamo rivolgerci? Quali documenti è necessario presentare e quali costi sono legati alla rottamazione auto? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulla rottamazione auto: costi, certificati e procedure aggiornate.

Rottamazione auto: come funziona?

È possibile riassumere i casi in cui si decide di procedere alla demolizione dell’auto in due tipologie: 

  • Il veicolo cessa di funzionare (o la sua riparazione non è più conveniente); 
  • L’automobile viene ceduta a un concessionario o a un altro rivenditore, per usufruire di un bonus per l’acquisto di un’altra vettura (a sua volta nuova o usata).

Generalmente nel primo caso ci si rivolge a un centro di raccolta autorizzato (ad esempio di autodemolizione); nel secondo caso, direttamente presso il punto vendita. Spetta poi rispettivamente al gestore del centro di raccolta o al concessionario l’espletamento della pratica relativa alla demolizione.

 

Per portare a conclusione l’intero procedimento, la legge prevede delle tappe e il pagamento di alcune tasse. Se l’auto deve essere portata con un carro attrezzi, ai costi della rottamazione, puramente amministrativi, si vanno ad aggiungere quelli del trasporto al centro raccolta.

Quando si decide di rottamare un veicolo, il proprietario dell’auto deve presentarsi al centro raccolta autorizzato o al concessionario non solo con il veicolo da demolire ma anche con:

  • Le targhe;
  • La carta di circolazione;
  • Il certificato di proprietà. Da ottobre 2015 il certificato di proprietà cartaceo è stato progressivamente sostituito da quello digitale (CDPD). Più tardi si è passati al DUC (Documento Unico di Circolazione). In caso di certificato digitale o di DUC, gli autodemolitori o i concessionari utilizzeranno direttamente il CDPD/DUC per richiedere la radiazione al PRA.

Nel caso in cui il libretto di circolazione, il certificato di proprietà o le targhe siano state smarrite o sottratte, il proprietario dell’auto dovrà allegare congiuntamente alla consegna dell’auto anche la copia della denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia) di smarrimento o di furto, presentata presso il commissariato di polizia o la caserma dei carabinieri.

Il centro presso cui sarà condotto il veicolo richiederà inoltre una visura al PRA per verificare l’eventuale iscrizione di un fermo amministrativo sull’auto stessa.

La visura sarà richiesta all’unità territoriale ACI – PRA competente (per un costo di 6,00 euro) o tramite il servizio online Visurenet (al costo di 8,81 euro). Se, invece, sull’automobile è iscritto un fermo amministrativo, il proprietario sarà tenuto, prima di ottenere la radiazione dell’auto dal PRA, a pagare le somme dovute al concessionario dei tributi. 

Se si vuole evitare il pagamento di un nuovo bollo auto è chiaro che la demolizione dell’automobile deve avvenire prima della sua scadenza: altrimenti ci si troverà a dover sborsare una cifra (inutile) per l’anno seguente. Se la radiazione del veicolo avviene nel primo mese del periodo di imposta, il proprietario non è tenuto a pagare la tassa di proprietà per l’anno in corso.

Per fare un esempio: se il bollo auto, con validità di dodici mesi, è scaduto a dicembre 2021 e la vettura è stata rottamata a gennaio 2022, non è necessario pagare la tassa di proprietà anche per l’anno di imposta 2022.

Va in ogni caso controllato in forma preventiva se la Regione di residenza offre la possibilità di chiedere il rimborso per l’importo della tassa di proprietà corrispondente ai mesi non goduti (come di norma avviene nel caso delle assicurazioni RC Auto).

Rottamare un’auto non di proprietà

La rottamazione di un’auto non di proprietà è possibile purché prima si proceda all’accettazione di eredità, qualora si entri in possesso mortis causa, o di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmata dal proprietario.

Certificato di rottamazione: cos’è

Una volta ricevuta l’auto, il concessionario o il centro di raccolta devono rilasciare al proprietario il certificato di rottamazione su cui saranno riportati dei dati minimi:

  • Nome e cognome del proprietario;
  • Indirizzo del proprietario;
  • Numero di registrazione/identificazione e firma del titolare dell’impresa che rilascia il certificato;
  • Autorità competente che ha rilasciato l’autorizzazione all’impresa;
  • Data e ora di rilascio del certificato e data e ora di presa in carico del mezzo;
  • Impegno a provvedere alla richiesta di cancellazione dal PRA;
  • Estremi di identificazione del veicolo (classe, marca, modello, targa e numero di telaio);
  • Dati personali e firma del soggetto che consegna il veicolo (in caso si tratti di soggetto diverso dal proprietario, anche i dati di quest’ultimo).

Il rilascio del certificato di rottamazione e la sua validità formale e sostanziale sollevano da tutte le responsabilità civili, penali e amministrative il proprietario del veicolo. Pertanto è fondamentale verificare la correttezza del certificato, anche appurando la detenzione da parte dell’impresa dell’autorizzazione a procedere nella pratica. 

Nei trenta giorni di tempo successivi alla consegna dell’auto, il centro raccolta o il concessionario devono adempiere alla cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e questo tramite la Presentazione della richiesta di “cessazione della circolazione per demolizione” (ovviamente dopo aver appurato che non esistano fermi amministrativi sull’auto).

La demolizione dell’auto e quindi la sua radiazione dal PRA fanno sì che sull’ex-proprietario non ricadano più gli obblighi relativi all’assicurazione, tantomeno quelli al pagamento del bollo auto. Quindi, dopo aver verificato che il centro raccolta o la concessionaria dispongano delle autorizzazioni per procedere alla demolizione del veicolo, il proprietario deve esigere il rilascio del certificato di rottamazione, che va conservato a dimostrazione dell’avvenuta radiazione dell’auto.

Costi e incentivi rottamazione auto

Come accennato sopra, prima di procedere alla rottamazione è sempre opportuno fare una visura per verificare la presenza o meno di un fermo amministrativo: in questo caso il costo è decisamente irrisorio, appena 7 euro. La legge prevede che sia il proprietario che procede alla radiazione dell’auto dal PRA ad affrontare i costi della rottamazione.

A livello generale, la demolizione di un’automobile non è priva di spese. Il costo rottamazione auto comporta il pagamento dell’imposta di bollo di circa 32 euro, in caso di utilizzo del retro del vecchio Certificato di Proprietà. La spesa complessiva, poi, sale a 48 euro se si utilizza il modello NP3C come nota di presentazione. Inoltre è necessario versare all’ACI un emolumento pari a circa 13,50 euro. 

Ai costi della rottamazione possono, infine, aggiungersi altri costi, come ad esempio, quelli del carro attrezzi, nell’eventualità l’auto non sia più funzionante, per portarla presso il centro di raccolta o presso la concessionaria.

La rottamazione auto in concomitanza con l’acquisto di un nuovo veicolo non comporta invece alcun costo. La nota dolente è che i cospicui incentivi (fino a 10.000 €) dei quali era possibile usufruire nel 2021 per l’acquisto di auto elettriche, ibride, plug-in ed Euro 6 di nuova generazione (il cosiddetto Ecobonus) non sono stati rinnovati per il 2022. Diverso il discorso per chi decide di acquistare un nuovo motociclo.

Rottamazione moto e scooter 2022

Il 13 gennaio 2022 il Mise ha riattivato la piattaforma Ecobonus con cui prenotare gli incentivi (destinati alle concessionarie) per l’acquisto di ciclomotori e motocicli ibridi o elettrici.

Il contributo è rivolto a tutti coloro che acquisteranno, entro il 2026, un nuovo veicolo elettrico o ibridodelle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e. L’importo dell’incentivo sarà calcolato sulla percentuale del prezzo di acquisto, e risulterà:

  • pari al 30% per gli acquisti senza rottamazione (fino a un tetto massimo di 3.000 €);
  • pari al 40% per gli acquisti con rottamazione (fino a un tetto massimo di 4.000 €).

Lo sconto verrà riconosciuto direttamente dal rivenditore al momento dell’acquisto.

È importante ricordare che sarà possibile rottamare esclusivamente moto o scooter appartenenti alla categoria L e alle classi di emissioni inquinanti Euro 0, 1, 2 o 3 (i veicoli più recenti sono esclusi dall’incentivo). Il mezzo da rottamare dovrà essere intestato da almeno 12 mesi all’acquirente (o a uno dei familiari conviventi) e, se si tratta di un ciclomotore, dovrà essere in regola con l’obbligo di targatura.

Radiazione per esportazione dell’auto all’estero

Per esportare una vettura all’estero in via definitiva, il proprietario dell’auto deve richiedere allo Sportello Telematico dell’Automobilista la “Cessazione della circolazione per esportazione”, per ottenere il rilascio del Certificato di Radiazione in formato digitale.

È bene ricordare che la richiesta di radiazione per esportazione deve essere presentata prima che il veicolo venga trasferito oltre confine e venga immatricolato con nuove targhe straniere.

La richiesta di esportazione dell’auto all’estero deve contenere alcune informazioni fondamentali, tra cui:

  • Istanza unificata;
  • Titolo di acquisto del veicolo, in originale (se la richiesta avviene a cura dell’avente titolo non intestatario al Pubblico Registro Automobilistico);
  • Certificato di proprietà in formato cartaceo;
  • Carta di circolazione (o Documento unico di circolazione, di recente entrata in vigore);
  • Targa anteriore e targa posteriore;
  • Documento di identità o di riconoscimento;
  • Codice fiscale del proprietario.

La richiesta può essere anche  presentata da un soggetto avente titolo, in alternativa al proprietario, ad esempio un erede, o il proprietario non ancora intestatario al PRA: in questo caso deve essere allegato anche l’originale del titolo di acquisto, ossia l’atto di vendita, il provvedimento della pubblica amministrazione, il verbale di vendita all’asta o l’accettazione di eredità.