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Scooter 3 ruote: perché sceglierlo

Era il 2006, quando si sentì parlare per la prima volta di MP3; e non si trattava, in quel caso, di file audio compressi. La sigla stava, anzi sta, a significare “Moto Piaggio a 3 ruote”.

Si trattò, infatti, del primo modello in assoluto di scooter a tre ruote, di cui due all’anteriore, che di lì a poco e superati i primi dubbi e le prime “facce disgustate” per la linea particolare, sarebbe diventato sempre più diffuso e avrebbe anzi trascinato nel mercato ben altri quattro produttori.

Ora, infatti, i produttori di moto a tre ruote sono Piaggio, Peugeot, Quadro Vehicles Italia, Adiva e Yamaha.

Scooter tre ruote: non è vero che si perde in agilità!

Ma perché molti scooteristi scelgono la versione della moto a 3 ruote, anziché quella più leggera, più dinamica e meno ingombrante del classico a due? I dubbi sembrano ancora più motivati, se si pensa che la quasi totalità di questi “tre ruote” si muove esclusivamente in ambito urbano, dove solitamente lo scooter è sinonimo di agilità e capacità di muoversi nel traffico; perché rimanere bloccati in colonna dalla terza ruota?

Innanzitutto, perché non è vero che si rimane bloccati dalla ruota in più.

Certo, l’ingombro maggiore c’è: la terza ruota richiede una complessità, alla costruzione, così come alla guida, maggiore; anche il peso aggiuntivo si fa sentire tutto, soprattutto per i sistemi di basculamento e di sterzatura che sono inseriti nell’avantreno.

In particolar modo per gli ultimi modelli, però, vi sono dei benefici innegabili; l’angolo di sterzatura e anche quello di piega sono tali da consentire a chi conduce lo scooter a 3 ruote di passare tranquillamente anche nel traffico di Milano, Torino, Roma… ed arrivare in orario al lavoro, in palestra o a casa!

Con la moto a 3 ruote c’è una maggiore sicurezza

MP3_Piaggio 300x201La sicurezza maggiore che si ha su uno scooter a tre ruote salta agli occhi anche del profano di meccanica: tre ruote stanno in piedi da sole, non necessitano di cavalletto; ergo, durante gli spostamenti, anche lo scooter resta saldamente al suo posto, praticamente sempre.

Scendendo nei dettagli più tecnici e utilizzando un linguaggio meno “volgare”, si può dire che le due ruote anteriori, semplicemente, raddoppiano la superficie di contatto con la strada e, quindi, l’aderenza al suolo.

Un ulteriore beneficio portato da tre ruote, anziché due, è la forte diminuzione della probabilità di bloccaggio e di slittamento in frenata.

Per rimanere nell’ambito della fisica meccanica, una ruota in più aumenta l’effetto giroscopico, il che porta ad una maggiore stabilità, anche se si perde un po’ di maneggevolezza.

Un ultimo paragone che si può fare rispetto al classico scooter concerne il bilanciamento del peso. In un “due ruote” il peso maggiore grava sempre sul retrotreno; gli organi meccanici aggiuntivi dovuti alla terza ruota non fanno che riequilibrare ulteriormente il peso, riducendo ancor di più i rischi per chi sia alla guida di uno scooter a 3 ruote.

ABS sì ABS no

La maggiore stabilità e il maggior peso sull’avantreno accrescono in misura più che proporzionale l’efficacia della frenata.

Questo, nei primi anni di mercato degli scooter a tre ruote, era stato addotto come motivazione per la mancata installazione dell’ABS: se il motorino è più stabile, meno soggetto a cadute e con un maggior peso sulle ruote davanti, allora la frenata sarà sicuramente più efficace. È quindi inutile, si diceva all’epoca, installare il sistema ABS, che avrebbe appesantito ulteriormente il mezzo e lo avrebbe reso anche più costoso, alla produzione e all’acquisto.

La realtà sembra, però, essere diversa: non esistevano all’epoca un ABS moto a tre canali, per gestire le ruote in modo indipendente. Ora che la tecnologia si è evoluta e che è stata introdotta la norma Euro 4, anche questi scooter montano il sistema di frenata ABS.