Codice della strada

Il Codice della Strada e i suoi aggiornamenti

Il Codice della Strada è un complesso di norme che regola la circolazione su strada di pedoni, veicoli e animali: ciascuno stato ne definisce il contenuto, le modalità di esecuzione e l’attuazione tenendo conto del proprio ordinamento giuridico interno e degli accordi internazionali.

Novità 2023 Codice della StradaPeriodicamente il Codice della Strada viene integrato e perfezionato: le condizioni relative alla circolazione mutano e, di conseguenza, si rende necessaria l’introduzione di nuove regole o l’inasprimento di quelle già esistenti. L’obiettivo è, chiaramente, quello di rendere le strade più sicure e ridurre il numero di incidenti mortali che, anno dopo anno, sembrano tragicamente aumentare.

Nel 2022, ad esempio, le novità introdotte sono state molteplici e hanno prevalentemente interessato le regole per il trasporto dei bambini, il lancio di rifiuti, le norme di comportamento per chi è alla guida di monopattini elettrici. Si è trattato perlopiù di adeguamenti a norme europee che hanno, come spesso accade, inasprito l’entità di alcune sanzioni già in essere.

E nel 2023 cosa cambia? Vediamo nel dettaglio quali saranno i nuovi obblighi, divieti e regolamentazioni e tutte le novità allo studio del governo in materia di aggiornamento del Codice della Strada.

Codice della Strada: le principali novità del 2023

Per il nuovo aggiornamento 2023 del Codice della Strada allo studio del Governo gli osservati speciali sembrano essere i neopatentati, le regole per il conseguimento della patente di guida, l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza e per le violazioni riguardanti i monopattini.

Secondo i dati ufficiali diramati dal Ministero dei Trasporti le vittime di incidenti stradali sono circa 3000 ogni anno e in questa cifra rientrano anche gli incidenti avvenuti a bordo di monopattini elettrici, veicoli che ormai sono entrati nell’uso quotidiano in molte città italiane e proprio per questo necessitano di norme che ne definiscano l’uso corretto.

Regole più severe per i monopattini

I monopattini elettrici rappresentano una delle più grandi rivoluzioni nella micro-mobilità cittadina degli ultimi anni: il loro uso è sempre più diffuso tanto nelle grandi città quanto nei piccoli comuni, ma le regole per il loro utilizzo sono poche e inefficienti e gli incidenti che provocano o che li vedono coinvolti vanno via via aumentando.
A differenza di altre nazioni, come ad esempio la Francia, che ha deciso di vietare i monopattini elettrici, l’Italia ha scelto di normarli in modo da rendere il loro utilizzo più sicuro e corretto, specie perché a farne un uso maggiore sono i giovani. 
Si pensa quindi all’introduzione dell’obbligo di immatricolazione e del casco: previste nuove norme anche per quanto riguarda i limiti di velocità consentiti che possono variare dai 6 km/h nei luoghi pedonali fino ad un massimo di 20 km/h.

Guida in stato di ebbrezza: le sanzioni per il 2023

La guida in stato di ebbrezza è uno dei principali problemi delle nostre strade, nonché il motivo dei più gravi incidenti nelle stragi del sabato sera già da parecchi anni. Questo tipo di condotta è punita dall’articolo 186 CdS e prevede sanzioni sia amministrative che penali a seconda del tasso alcolemico, ovvero la concentrazione di alcol nel sangue, riscontrato. Nello specifico:

  • con un tasso tra 0,5 e 0,8 gr/l è prevista una multa compresa tra 500 e 2.000 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
  • con un tasso tra 0,8 e 1,5 gr/l è prevista una multa compresa tra 800 e 3.200 euro, la sospensione della patente da 6 mesi a un anno e l’arresto da 3 mesi a un anno;
  • con un tasso oltre 1,5 gr/l è prevista una multa da 1.500 a 6.000 euro, la sospensione della patente da uno a due anni (raddoppiata se non si è proprietari del veicolo che si stava guidando al momento del controllo) e l’arresto da uno a due anni.

Regole diverse per i neopatentati, il cui tasso alcolemico deve essere pari a zero: per loro, oltre alle sanzioni appena viste, è prevista anche una multa da 168 a 672 euro e la perdita di 5 punti patente, qualora il tasso abbia un valore superiore a zero e inferiore a 0,5 g/l.

L’obiettivo dell’attuale Governo è rendere ancora più severe queste sanzioni: tra le idee al vaglio c’è anche quella della revoca definitiva della patente per chi provoca incidenti mortali sotto l’effetto di alcol o di sostanze stupefacenti.

Esame patente: le regole allo studio

Torna nuovamente sul tavolo di studio anche il tema dell’esame per ottenere la patente, già oggetto di diverse revisioni. Nello specifico si pensa di:

  • Aumentare il numero di ore obbligatorie da 10 a 12 (per avvicinarsi gradualmente alla media europea che ne prevede 20);
  • Aggiungere un test sul pericolo percepito (per sensibilizzare maggiormente i giovani che non sembrano essere consapevoli dei rischi che si corrono nell’infrangere le regole elementari del CdS);
  • Introdurre nell’esame teorico domande sui sistemi ADAS (Sistemi Avanzati di Assistenza alla guida) per l’assistenza alla guida in presenza di pedoni e ciclisti, tecnologia che dal 2024 e sarà obbligatoria su tutte le auto di nuova immatricolazione.

C’è poi la volontà di riportare i corsi di sicurezza stradale nelle scuole superiori e al primo anno di università e di rendere più severe le regole di recupero dei punti patente persi.

Altre proposte al vaglio del Ministero dei Trasporti

Ulteriori novità potrebbero riguardare le norme che regolano la sosta dei veicoli, con l’obiettivo di attuare una stretta contro i parcheggi selvaggi (quindi per chi posteggia la propria auto su posti riservati a disabili, in doppia fila o su passi carrabili), l’aumento dei limiti di velocità su alcuni tratti autostradali e il ritiro a vita della patente per coloro i quali dovessero rendersi colpevoli di gravi azioni reiterate delle regole del Codice della Strada.
Altri punti al vaglio riguardano l’introduzione della revisione obbligatoria anche per le macchine agricole, che a oggi ne sono escluse, e nuove norme che regolino la revisione dei mezzi pesanti.
Le modifiche definitive dovrebbero arrivare mediante l’approvazione di un decreto legislativo delegato entro dicembre 2023, seguito da un regolamento di attuazione ed esecuzione per giugno 2024.