Moto

Impennate con la moto: cosa dice il Codice della Strada?

C’è una cosa che alcuni sognano di imparare sin da bambini, quando si esercitano con il proprio modellino in scala preferito, e poi vorrebbero provare da grandi alla guida della propria due ruote: come impennare con la moto.

È impossibile negarlo, le impennate hanno un grande fascino, promettono veri e propri brividi di adrenalina, ma, inutile sottolinearlo, dovremmo sempre rimanere con entrambe le ruote a terra. 

impennate moto sanzione 300x200Le impennate in moto, infatti, rappresentano una manovra particolarmente pericolosa e non solo per la velocità che una moto di un certo peso deve avere per poter rimanere in equilibrio su una ruota sola. La posizione stessa, mixata alla velocità e a eventuali imprecisioni dell’asfalto o a ostacoli improvvisi, rischia di portare il centauro a cadere: e se una caduta in moto ha sempre un fattore di rischio piuttosto alto, da una posizione simile è ancora più elevato.

Anche il fatto di dotarsi delle protezioni migliori, come le giacche specifiche per proteggere la schiena e in particolare la colonna vertebrale, non riduce i rischi dovuti a una caduta. E poi vi sono sempre i rischi legati alle fratture di gambe o schiena.

L’articolo 170 e il divieto di impennare con la moto

Le impennate in moto possono essere solo teoricamente “esaltanti”, ma non valgono il rischio che si corre, specie se si considera che la caduta non è il solo pericolo: come si può facilmente dedurre, infatti, anche il Codice della strada vieta le impennate.

Parliamo dell’articolo 170, che recita così: “Sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote, il conducente deve avere libero uso delle braccia, delle mani e delle gambe, deve stare seduto in posizione corretta e deve reggere il manubrio con ambedue le mani, ovvero con una mano in caso di necessità per le opportune manovre o segnalazioni”.

Leggendo queste righe ci si potrebbe chiedere dove sta il divieto in questo caso, visto che se impenniamo, braccia e gambe sono sempre al loro posto, siamo seduti correttamente sul sellino della nostra moto, le mani reggono saldamente il manubrio (forse ancora più che con due ruote a terra) e al limite possiamo anche salutare gli amici con una mano.

E, invece, il divieto di impennare la moto è precisato proprio nel prosieguo della frase: il conducente “non deve procedere sollevando la ruota anteriore”.

La sanzione amministrativa

Quali sono le conseguenze se si viene sorpresi dalle Forze dell’Ordine mentre si impenna?

Ci si aspetterebbe una sanzione commisurata al rischio e invece il Codice della strada procede cautamente nei confronti di chi commette questa infrazione: solo 81€, che in caso di pagamento entro il quinto giorno sono ridotti del 30% (come per tutte le infrazioni stradali), mentre vengono raddoppiati per chi non paga entro 60 giorni e si troverà, dunque, a dover pagare 161,50€. Poco se si pensa che la guida senza cinture di sicurezza è sanzionata in modo più pesante (ma entrambi i comportamenti sono pericolosi).

Sempre l’articolo 170 prevede, poi, la detrazione di un punto dalla patente e lascia all’agente che rileva il comportamento scorretto del motociclista la possibilità di procedere, o meno, con il fermo amministrativo della moto, che diventa così una pena accessoria. L’art. 214 prevede il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni. In caso di recidiva entro i due anni, il fermo passa a 90 giorni.

Insomma, l’impressione è che non si sia voluti intervenire con sanzioni ad effetto deterrente, che invece nei confronti di altri comportamenti non corretti hanno avuto un effetto positivo.

La sanzione penale in caso di sinistro mentre si impenna con la moto

Se continui a ritenere che procedere con una ruota sola non metta necessariamente a repentaglio la tua incolumità, ricorda però che nel caso, a seguito dell’impennata con la moto, dovessi coinvolgere qualcuno (insomma, se provocassi uincidente) procurandogli lesioni con una prognosi di durata superiore ai 40 giorni, ti sarà contestato il reato di lesioni gravi e, nei casi più estremi, di omicidio stradale, cui seguono la confisca della moto, il ritiro della patente, una serie di conseguenze penali, fino alla reclusione.


Al di là delle conseguenze, non vanno mai messi in atto comportamenti irresponsabili alla guida, specie quando sono solo per piacere personale, in quanto mettono a rischio l’incolumità di tutti. Per viaggiare sereni, e nel rispetto della legge e degli altri, è sempre bene stipulare un’assicurazione moto completa di tutte le garanzie che permettono di godere di una copertura completa e sicura, per tutelarsi da tutti i potenziali rischi in cui si può incorrere.

E lo “stoppie”?

In effetti questa fattispecie, speculare all’impennata, non viene menzionata dall’articolo 170, quindi si potrebbe pensare che il sollevamento della ruota posteriore non costituisca reato. In realtà neanche impennare in bicicletta è un caso incluso, ma è evidente che tali comportamenti risultano in contrapposizione a quanto stabilito dall’articolo 140 (principio informatore della circolazione) che invita gli utenti della strada a “comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale”.

Quando ci si mette alla guida di un veicolo, qualunque esso sia, bisogna sempre ricordare che ogni manovra pericolosa o azzardata può mettere a rischio noi e gli altri: non sono solo le sanzioni a doverci preoccupare, dunque, ma anche e soprattutto l’incolumità delle persone che potremmo danneggiare, oltre che ovviamente la nostra.