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La ricarica bluetooth del cellulare in auto: una comodità ormai sempre più frequente

La connettività in trasformazione

Dal wi-fi al bluetooth, dal 3G al 4G. Negli ultimi due decenni, dentro e fuori casa, al lavoro e a scuola, per strada e al supermercato, il nostro modo di comunicare è cambiato radicalmente trasformando anche il nostro modo di vivere.

Si tratta di un processo in continua evoluzione, dato che la tecnologia e i suoi progressi non si arrestano. Aspettando di vedere cosa ci riserva il futuro prossimo, una delle novità più recenti riguarda la modalità di ricarica bluetooth del cellulare in auto, utilizzando la tecnologia a induzione.

Partiamo dalla constatazione che gli oggetti di cui ci circondiamo (smartphone, tablet, computer e altri piccoli apparecchi multimediali) ci seguono tutto il giorno, ovunque andiamo.

Un esempio su tutti: il telefonino. Nessuno oggi si sognerebbe di uscire di casa senza, fosse anche per andare a correre.

bluetooth_autoSe infatti questa attività, un tempo, veniva svolta apprezzando il silenzio e la solitudine del parco cittadino, oggi “deve” rigorosamente essere accompagnata dallo smartphone: lettore mp3 per la colonna sonora che dia la carica; calcolo della distanza percorsa grazie ad un’app specifica; misuratore di una serie di parametri legati allo stato di salute (battito cardiaco, per esempio) e alle prestazioni (confronto con i tempi registrati nelle corse precedenti), il tutto grazie ad un’app.

Caricatori da casa e caricatori da auto

Il discorso fatto per l’ora quotidiana di jogging vale per tutte le altre attività della giornata. Proprio queste app, apparentemente così fondamentali e vitali da non poterne fare a meno, sono la causa di un consumo estremamente rapido della batteria del telefonino. Questo fa sì che, ovunque andiamo, abbiamo sempre con noi oltre allo smartphone anche il relativo carica batterie.

Tuttavia quando siamo a casa non possiamo utilizzare lo stesso caricatore che impieghiamo in auto, dove l’unica presa disponibile è quella dell’accendisigari. Avremo quindi con noi due caricatori: quello per l’auto e quello per l’ufficio.

Facile immaginare cosa possa accadere in auto nel caso in cui si stia caricando il cellulare e al contempo si utilizzi l’auricolare: a meno che quest’ultimo non sia bluetooth, ci troveremmo ad avere due cavi, con il rischio che si intreccino tra loro, con effetti disastrosi per l’utilizzo del device e per la sicurezza alla guida.

Il campo elettromagnetico e il cellulare

Alcune soluzioni sono state sviluppate negli anni più recenti: si tratta delle onde radio e degli ultrasuoni. Questi metodi consentono di ricaricare la batteria di un oggetto (fosse anche in movimento) a grande distanza; hanno però lo svantaggio di un rendimento piuttosto limitato.

Esiste una terza soluzione, la ricarica bluetooth del cellulare in auto. Si tratta di un sistema relativamente datato, se si pensa ad esempio che l’induzione è utilizzata da anni per la rigenerazione della batteria dello spazzolino da denti (collocando semplicemente quest’ultimo nella sua postazione).

L’orientamento più recente è quello di creare degli oggetti di arredamento, come tavolini o lampadari, predisposti per la ricarica ad induzione. Anche il mondo dell’automotive si è lasciato tentare, da qualche anno oramai, da questa tendenza proponendo la ricarica bluetooth del cellulare in auto.

La ricarica senza fili in auto

In alcuni modelli di Audi, VW, Seat, BMW, Mercedes, Honda Toyota, Opel, Lexus, per non citare che le più comuni, è sempre più ricorrente trovare uno spazio apposito, solitamente davanti alla leva del cambio, in cui collocare il proprio smartphone.

Ma come funziona?

Due bobine generano un campo magnetico, che si trasforma in elettricità. La prima bobina ha la funzione di ricaricare il telefono, mentre la seconda amplifica il segnale per una migliore qualità di ricezione tramite un’antenna specifica.

Se vi sembra che la ricarica bluetooth del cellulare in auto sia un salto nel futuro, siate pronti, perché sono già in via di sperimentazione dei manti stradali, sotto i quali delle bobine simili a quelle appena viste, ma di dimensioni ovviamente maggiori, potranno in futuro ricaricare le vetture elettriche, semplicemente mentre queste vi passano sopra.

Quando saranno in funzione, non vi sarà più bisogno di attendere davanti alla colonnina di ricarica.