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Mobilità sostenibile: cos’è e quali sono le sfide per un futuro più green

mobilita 300x240Non sono solo amministrazioni e governi a parlare di mobilità sostenibile. Sempre più spesso, infatti, sono i privati cittadini a parlare di sostenibilità e dei suoi risvolti per il futuro del pianeta, un tema divenuto ormai fondamentale e posto al centro di moltissime discussioni. Un po’ tutti noi abbiamo sentito parlare della questione ma non tutti sembrano rendersi conto della gravità della situazione ambientale e, soprattutto, non tutti sembrano avere la volontà e il desiderio di partecipare attivamente alle attività per porvi rimedio.

Mobilità sostenibile: cos’è e quanto è diffusa

Il termine mobilità sostenibile identifica un sistema ideale dei trasporti grazie al quale viene ridotto l’impatto sull’ambiente e gli spostamenti sono resi più efficienti, veloci e intelligenti. Una vera e propria svolta nel mondo della mobilità, soprattutto quella urbana, che è stata segnata dall’avvento sul mercato di auto e moto elettriche ma anche di biciclette e monopattini sostenibili e di autobus più green. Questo tema è quanto mai attuale e rilevante, tanto che gli investimenti economici sono sempre maggiori, soprattutto nei settori legati alla mobilità appunto e all’innovazione tecnologica.

Il recente Dossier Città MEZ 2021realizzato da Legambiente in collaborazione con Motus-E, ci segnala che la mobilità a emissioni zero è una realtà anche nelle città italiane, soprattutto nelle più grandi, dotate di linee ferrate, metropolitane e treni urbani.

 Quest’anno il dossier ha preso in considerazione Torino, Milano, Bologna, Roma Napoli e Bari scelte, insieme ad altre associazioni europee, per CleanCities, la campagna per ripensare le nostre città, per scommettere su un cambiamento capace di rilanciare il Paese e aiutare le persone a vivere meglio dentro le aree urbane.

Lo sviluppo degli spostamenti green in Italia ha visto un vero e proprio balzo in avanti soprattutto durante il 2019, quando le auto elettriche e i mezzi elettrici targati sono passati da 36 mila a 61 mila. Nonostante il rallentamento dell’economia dovuto alla pandemia da Covid-19, a fine 2021 i veicoli elettrici targati sono triplicati rispetto al 2019, passando da circa 60 mila a 180 mila. A galoppare, in Italia come nel resto del mondo, afferma il Rapporto Città MEZ 2021, sono i veicoli elettrici più leggeri, quelli senza targa: si stima almeno un milione e mezzo in circolazione, dal momento che, a più di 1,2 milioni di e-bike (a giugno), dobbiamo sommare tutti i nuovi mezzi di micro-mobilità elettrica individuale.

Queste informazioni confermano quindi un trend sempre più rilevante: la mobilità delle persone sta mutando e la spinta nella scelta di veicoli a “emissioni zero” è sempre maggiore.

Come può quindi un singolo cittadino ridurre l’impatto dei propri spostamenti sul riscaldamento globale e sull’emissione di inquinanti? Vediamo insieme alcuni consigli pratici per essere più green negli spostamenti.

Scegliere un’auto meno inquinante

Acquistare un mezzo di trasporto il meno inquinante possibile è sicuramente una validissima opzione.
Questo, però, non significa sbarazzarsi immediatamente della propria auto per acquistare un Euro 6 o meglio ancora un’auto ibrida o elettrica, se non strettamente necessario.

Mandare in rottamazione un veicolo prima del tempo non è certo una scelta ragionevole in termini di riduzione dell’inquinamento. Altro discorso, invece, è quello di chi, nel momento in cui rottama la propria auto, acquista un prodotto il meno inquinante possibile: in questo caso, la scelta rientrerebbe pienamente nella logica di una mobilità sostenibile.

Ma quali sono le possibilità oggi?

L’auto elettrica è senza dubbio la scelta migliore in assoluto, almeno fino a quando non si porranno le questioni relative allo smaltimento delle batterie. Allo stesso tempo però è necessario sollevare due ordini di problemi: il primo è relativo ai costi, ancora molto proibitivi, di un’auto 100% green; il secondo è relativo, invece, all’autonomia del veicoli e al fatto che solo poche città in Italia mettono a disposizione una rete di ricarica sufficiente da garantire un utilizzo “normale” di queste auto.

L’auto ibrida potrebbe essere un buon compromesso anche se i prezzi di acquisto restano comunque più elevati, a parità di modello, rispetto ad un’auto a propulsore esclusivamente termico.

Rimangono poi altre possibilità, come l’auto a metano. Anche questa scelta potrebbe essere vicina ad una strategia di mobilità sostenibile, pur con i limiti dati dalla rete di rifornimento, non regolare sul territorio italiano e dalle tempistiche di ricarica piuttosto lunghe (all’incirca 20 minuti per un pieno di metano).

Infine, per il momento, l’idrogeno per il settore automotive non è ancora sufficientemente sviluppato, per consentire un trasporto sicuro e completo, ma non c’è dubbio che nei prossimi anni la rete di distribuzione e il mercato sopperiranno a queste pecche.

Optare per i mezzi pubblici e gli spostamenti a piedi o in bicicletta

Quanto detto fino ad ora resta nell’ottica della scelta individuale per l’acquisito di un mezzo di trasporto che sia il meno impattante possibile al momento dell’utilizzo.

Vi sono poi altre strategie da adottare a livello di comportamento, che vanno nella direzione di un utilizzo intelligente dell’auto. Un atteggiamento di mobilità sostenibile, ad esempio, suggerisce di utilizzare i mezzi di trasporto il meno possibile: che si tratti di un mezzo a gasolio o elettrico, ogni auto che si sposta sulle strade incrementa il traffico; e delle auto sulle strade intasate si arrestano e ripartono di continuo, consumando di più e inquinando di più. Per chi ne abbia la possibilità, uscire a piedi o in bicicletta e optare per i mezzi pubblici rimane, nei limiti del possibile, la scelta migliore.

Car sharing: ecco come ridurre le uscite in auto individuali

Ci sono, però, delle uscite in auto che si rendono irrimandabili e irrinunciabili. Il consiglio è quello di accorpare il più possibile queste uscite, in modo da utilizzare auto o moto, solo quando strettamente necessario.

Il car sharing, invece, rappresenta un ulteriore possibilità della mobilità sostenibile: se due, tre, quattro o cinque persone tutte le mattine si recano individualmente presso lo stesso posto di lavoro, partendo all’incirca dallo stesso posto, sono cinque auto che si muovono, completamente vuote.

Se le stesse persone si accordano e utilizzano lo stesso mezzo, tutte e cinque risparmiano (fino a 5 volte) carburante ed eventualmente parcheggio e pedaggio autostradale; ma soprattutto è tutto l’ambiente (e quindi tutti noi) che ne beneficia, perché quattro veicoli restano parcheggiati a casa!

Mettere d’accordo cinque persone comporta dei compromessi su orari di partenza e quant’altro, questo è vero, ma è altrettanto vero che cinque persone in una stessa auto si tengono compagnia e socializzano. Insomma, non è solo l’ambiente a trarne vantaggio.

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